Tecnica Cranio – Sacrale (Roma)

Il massaggio cranio-sacrale è una tecnica di massaggio olistico che prevede un tocco molto leggero dell’operatore sulle ossa craniche e sulla colonna vertebrale, alla ricerca di un “contatto” con il ritmo cranio-sacrale che andrà assecondato e stimolato.
Questa tecnica viene applicata avvalendosi di una palpazione delicata e non invasiva dell’operatore, pertanto, l’operatore eserciterà pressioni pari a massimo cinque grammi.
La terapia cranio sacrale è idonea in molti casi nella cura di: 
• mal di schiena,
• della sciatalgia,
• dei traumi da parto,
• colpi di frusta,
• emicranie,
• scoliosi,
• vertigini
• problemi dell’articolazione mandibolare.
• disturbi degli occhi, orecchie, naso,
• allergie,
• Tic
• problemi di coordinazione,
• dislessie,
• problemi di apprendimento
Il massaggio agisce profondamente sul sistema nervoso, influenzando il sistema ormonale e quello immunitario, favorendo l’armonia degli stati psicologici ed emotivi, stimolando uno stato di benessere.


La terapia cranio sacrale è delicata e sicura, per questo, viene spesso consigliata in circostanze considerate rischiose, come gravidanze, o dopo un’operazione o incidenti.
L’operatore inter-agisce con il ritmo cranio sacrale agisce con tocchi leggerissimi sulle ossa del cranio e ripristina così i movimenti delle meningi ed il flusso del liquido cerebrospinale.
La validità di questo trattamento si basa nel bilanciare le strutture del cranio in difetto, riportando omeostasi, armonizzando e riallineando settori del cranio che si sono disarmonizzati.
Se la percezione del ritmo del liquido cerebrospinale è rallentata, questo è il risultato di blocchi, correlati a dolore, limitatezza del movimento oppure di cicatrici e traumi.
Tramite manovre sempre molto delicate e precise, verranno liberati e /o rimossi i blocchi, liberando così il libero scorrimento dell’energia nel corpo umano. 

Modello Anatomico di Cranio

Tecnica manuale nata dalle intuizioni dell’osteopata William Garner Sutherland, la disciplina Craniosacrale si è evoluta in un trattamento che riconosce le profonde capacità di autoguarigione del corpo.

Ancora studente alla facoltà di osteopatia, Sutherland scoprì che il cranio e tutto ciò che contiene è progettato per il movimento respiratorio, il dott. Sutherland compie un singolare esperimento, costruisce un casco in grado di bloccare, mediante delle viti, il movimento di alcune ossa del cranio, da lui ipotizzate non rigide.

Durante questo esperimento, il dr Sutherland registra degli  effetti molto particolari: svenimenti, dolori acuti, deliri e talvolta disturbi della personalità.

La forzata chiusura delle strutture ossee del cranio riportavano degli effetti sia sul piano fisico che su quello mentale/psichico, inoltre, il momento stesso in cui questa chiusura veniva tolta, c’era un ritorno all’omeostasi.

In cinquant’anni di ricerche Sutherland continuò ad approfondire l’esplorazione di quello che oggi è chiamato il Sistema Respiratorio Primario, arrivando a definire un sistema a molti livelli che respira autonomamente a partire da una potenza più profonda che agisce all’interno dei fluidi corporei. 

Sutherland chiamò “Respiro della Vita”questa forza che ci anima.

Il ritmo vitale della respirazione polmonare diventò secondario rispetto alla Respirazione Primaria, un movimento involontario che anima tutte le cellule del nostro corpo, intese come un’unità di funzione.

Siamo costituiti al 70 % da liquidi, la nostra vita embrionale si forma nei fluidi e la nostra salute nasce dalla loro libera espressione.

Se consideriamo i fluidi del corpo come un organismo unico possiamo comprendere l’idea che il nostro corpo dei fluidi (il sangue, la linfa, il liquido cefalorachidiano, la matrice fluida intra ed extra cellulare) sia attraversato da correnti e maree.

E’ così che la lesione, il disagio, la stessa malattia, si manifestano come una limitazione alla libera circolazione fluida e un’alterazione dei nostri ritmi innati.

Un altro osteopata americano, il dott. John Upledger ha sviluppato ulteriormente questa terapia e ne ha dimostrato la scientificità con ben sette anni di ricerca presso le Università.

Egli studiò come le ossa del cranio si muovano ritmicamente e i loro movimenti siano sincroni con quelli delle ossa del bacino (ritmo cranio-sacrale).

Il Craniosacrale è una pratica di contatto profondo con il sistema della persona che ha il potenziale di facilitare la connessione con la saggezza guaritrice intrinseca del corpo.

Questa disciplina opera allo scopo di preservare, consolidare e favorire lo stato di salute e benessere della persona, considerata nella sua globalità somatica: fisica, emozionale ed energetica.

È un approccio olistico che promuove la salute, cooperando con le risorse presenti nel sistema dell’essere umano.

Da studi sul cranio, deriva la scoperta che all’interno del cervello esistono  i ventricoli, spazi vuoti dove viene prodotto il cosiddetto liquor  o liquido cerebrospinale.

La circolazione del liquor nel corpo umano, produce a sua volta un sistema fluido, formata dall cranio, dalla colonna vertebrale e dal sistema linfatico.

La sperimentazione pratica fu possibile più tardi, nel 1975, quando il dott. John Upledger, chiarì empiricamente la natura semirigida del cranio, capace di micromovimenti misurabili. 

Oltre a fluttuare, questo liquido subisce una variazione di pressione, determinando un movimento ritmico, originato dal ciclo di produzione e riassorbimento.

Ciò che si crea è una sorta di onda ritmica che, dal cervello, si trasmette a tutto il corpo, in maniera molto lieve, fino all’osso sacro e mediante la fascia connettivale.

L’operatore cranio sacrale, sa che la frase magica è “mettersi in ascolto del ritmo cranio sacrale” questo per poter comprendere  la decodifica dello stato di salute.

Il massaggio cranio sacrale garantisce benefici a tutti i livelli: da semplice anti-stress, è in grado di riequilibrare la postura, i muscoli, l’apparato gastroenterico e di migliorare la respirazione.

La terapia cranio sacrale è idonea in molti casi nella cura di:

  • mal di schiena, 
  • della sciatalgia,
  • dei traumi da parto,
  • colpi di frusta,
  • emicranie,
  • scoliosi,
  • vertigini
  • problemi dell’articolazione mandibolare.
  • disturbi degli occhi, orecchie, naso,
  • allergie,
  • Tic
  • problemi di coordinazione,
  • dislessie,
  • problemi di apprendimento

Il massaggio agisce profondamente sul sistema nervoso, influenzando il sistema ormonale e quello immunitario, favorendo l’armonia degli stati psicologici ed emotivi, stimolando uno stato di benessere.

La terapia cranio sacrale è delicata e sicura, per questo, viene spesso consigliata in circostanze considerate rischiose, come gravidanze, o dopo un’operazione o incidenti.

 La Tecnica Craniosacrale  permette di ottenere importanti effetti sul sistema nervoso centrale e sul sistema endocrino.

Gli effetti residui di ferite o traumi (come quello della nascita) fisici ed emotivi che sono ancora presenti nel corpo possono essere liberati attraverso queste tecniche delicate che vanno a scioglierne le cause.

Si attivano i naturali processi di autoguarigione in uno stato di profondo rilassamento, di comprensione e consapevolezza.

 La procedura è così morbida da essere adatta per persone di ogni età, anche nelle condizioni di dolore acuto o di particolare fragilità.

Proprio la Tecnica Cranio Sacrale é spesso consigliata quando altre terapie possono essere rischiose, come durante la gravidanza, dopo un’operazione, un incidente.

Migliora la vitalità del corpo, e permette di agire positivamente sui naturali poteri di autoguarigione del’organismo. 
Visti gli “effetti sorprendenti che la tecnica craniosacrale può ottenere su disturbi che non rispondono alle tecniche osteopatiche usuali o ad altre forme di medicina tradizionale o alternativa” (da Paul Masters, “Osteopatia”, Ediz. Red. 1991).

Sembra ormai accertato che la tecnica craniosacrale agisca sfruttando il ritmo generato dal liquor cerebrospinale, un liquido che scorre nello spazio compreso tra il sistema nervoso centrale e le meningi che lo avvolgono.

Questo liquido trasporta ormoni, enzimi e anticorpi, il ritmo craniosacrale dovrebbe essere regolare e simmetrico, perché l’individuo si mantenga in buona salute.

Incidenti o traumi fisici e/o psichici avvenuti molti anni prima, perfino al momento del parto o durante l’infanzia, possono col tempo alterare il ritmo craniosacrale e provocare dolori come mal di testa, di schiena, artrosi, ernia del disco ed essere la causa del cattivo funzionamento di organi o di ghiandole endocrine.

Si possono, così, trattare stanchezza e difficoltà di apprendimento, disturbi funzionali della vista, malattie ormonali, allergie, malattie autoimmuni come l’artrite, ecc. anche gli stati di particolare stress fisico (superlavoro, gravidanza) o l’età avanzata possono alterare il normale ritmo craniosacrale.

Per chi è indicato il trattamento craniosacrale 

Detto che questa tecnica agisce su più livelli (fisico, psico-somatico ed energetico) e come tutte le tecniche olistiche gli effetti del trattamento sono soggettivi, tuttavia il raggio d’azione è molto ampio e spazia da:

  1. rilassamento 
  2. antistress ed anti-ansia, 
  3. patologie croniche o di disfunzione di un organo
  4. dolori fisici, articolari.
  5. riequilibrio ormonale
  6. problemi di insonnia,
  7. emicrania, 
  8. problemi di ridotta mobilità e nevralgie.
  9. depressione,

Come l’operatore inter-agisce con il ritmo cranio sacrale

Questa tecnica manuale é così leggera e delicata che non usa manipolazioni, l’operatore ascolta attraverso le mani quello che succede nel corpo e in questo modo identifica e tratta le tensioni e i dolori che ne sono trattenuti.

Egli agisce con tocchi leggerissimi sulle ossa del cranio e ripristina così i movimenti delle meningi ed il flusso del liquido cerebrospinale.

Non occorre essere “malati” oppure avere qualche sintomo particolare per beneficiare della Tecnica CranioSacrale.

Per la maggioranza di tutti noi poter alleviare lo stress e incrementare il livello di vitalità e di benessere é una possibilità sempre benvenuta; un ciclo di trattamenti può essere molto utile negli anziani, nei neonati, nei bambini, nelle persone affaticate e può aiutare a condurre più facilmente a termine una gravidanza sia per la madre che per il bambino.

Il ritmo cranio sacrale definisce la condizione psico-fisica.

Ad esempio la sua condizione normale, è basata su un ciclo di 5 secondi, il ritmo cranio sacrale è molto lento e rilassato

Basarsi su questo ritmo vuol dire entrare in una condizione di profondo rilassamento, simile alla fase precedente al sonno, in cui il cervello assume il cosiddetto ‘ritmo alfa’.

Il terapeuta cranio sacrale deve entrare in sintonia con questo ritmo.

Normalmente, durante un trattamento craniosacrale, viene consigliato al cliente di stendersi sul lettino, senza scarpe ed oggetti metallici, rilassarsi e respirare lentamente, sarà il ritmo del liquor a guidare l’operatore nella sua percezione.

La validità di questo trattamento si basa nel bilanciare le strutture del cranio in difetto, riportando omeostasi, armonizzando e riallineando settori del cranio che si sono disarmonizzati.

Se la percezione del ritmo del liquido cerebrospinale è rallentata, questo è il risultato di blocchi, correlati a dolore, limitatezza del movimento oppure di  cicatrici e traumi.

Tramite manovre sempre molto delicate e precise, verranno liberati e /o rimossi i blocchi, liberando così il libero scorrimento dell’energia nel corpo umano.

Il trattamento dei Tic nervosi del Viso con la tecnica Cranio-Sacrale e la Pranoterapia

Lo stress della vita di tutti i giorni, porta sia i bambini che gli adulti ad avere dei blocchi psicosomatici, che si declinano in varie modalità.

I problemi maggiori causati dai Tic,  sono spesso di natura sociale e relazionale, inoltre, poiché ultimamente, stanno arrivando al mio Studio diverse persone adulte con Tic nervosi facciali di diversa manifestazione,  che vanno da fremiti del labbro, a movimenti degli occhi, a vibrazioni delle orecchie, etc, dovendo trattare tale disturbo, ho voluto approfondire cosa essi fossero e se vi fosse un rimedio olistico per eliminarli.

Ma vediamo cosa sono i tic
Si tratta di parole o gesti involontari, rapidi e ricorrenti, che non hanno scopo.

L’origine fisiologica dei tic non è chiara, a livello neurologico possono dipendere da un’alterazione nei circuiti del sistema nervoso centrale, a livello psicologico sono senz’altro la conseguenza di uno stato di stress a livello cosciente o inconscio.

La “funzione” del tic, sarebbe quella di abbassare una condizione di ansia, attraverso un rituale ripetitivo.

Quali tipi di tic esistono 
In base al modo in cui il tic si manifesta, si possono distinguere 2 tipi di tic:
1. tic motori semplici: sono piccoli e brevi gesti dei muscoli del viso e del corpo, come ammiccamenti, alzate di spalle, movimenti dei piedi; torsioni del collo,  smorfie del viso, colpi di tosse, etc.
2. tic motori complessi: sono azioni di maggiore durata e maggiormente articolate, come strapparsi i capelli o pulirsi ossessivamente gli occhiali;
   Entrambi  le tipologie presentano le seguenti caratteristiche:

  • sono involontari, talvolta possono essere soggetti a soppressione volontaria (anche se con grande sforzo);
  • sono stereotipati e ripetitivi, con frequenza fluttuante;
  • sono presenti in alcune circostanza, ma non in altre (per esempio a casa e non a scuola);
  • sono assenti quando il soggetto è concentrato;
  • sono prevalentemente a carico di volto e collo
  • sono più frequenti nei maschi che nelle femmine;
  • durano da qualche settimana a meno di un anno, ed in quanto tali sono considerati transitori;

Le cause 
Dietro ad ogni tic,  c’è un disagio, un malessere o un particolare stato d’animo, una problematica psicosomatica che il corpo umano vive.

Alcuni gesti rispecchiano un desiderio di protezione e consolazione (come ad esempio, quello di arrotolarsi i capelli intorno alle dita o di cullarsi con movimenti ripetuti del busto);

altri tic molto comuni, come il mangiarsi le unghie o mordicchiare la penna, che sono indice di aggressività inespressa; il bimbo che si succhia il pollice, cerca di stimolare la sutura palatina e di gratificarsi psicologicamente, questo vizio neuro-muscolare può comportare  a sua volta delle mal occlusioni dentali.

 Anche i tic linguistici, come la ripetizione continua, di un intercalare all’interno del discorso (“cioè” o “diciamo che”)  hanno un significato: esprimono insicurezza e frustrazione.

A volte però i tic possono essere anche la conseguenza di condizioni patologiche come encefaliti, ictus, intossicazioni da monossido di carbonio, traumi cranici e da assunzione di alcuni farmaci eccitanti.

Ci sono anche rari disturbi, come la cosiddetta sindrome di Gilles De La Tourette, che si manifestano proprio con una serie di tic: nel caso riportato in esempio, la persona affetta da questa patologia è soggetta a continui tic vocali e motori, che si ripetono in sequenza, compromettendo la vita quotidiana e creando, in alcuni casi, una quasi totale disabilità.

All’origine dei nostri malesseri, infatti, ci sono disarmonie e blocchi psicosomatici, ogni volta che il nostro corpo vive uno stress (e in media ogni persona ne affronta uno importante a settimana), esso reagisce ‘globalizzandone l’impatto’ per renderlo il più tollerabile possibile per la distribuzione di energia (creando, così, un equilibrio di compensazione): ciò comporta, al tempo stesso, un immagazzinare in memoria le tracce degli squilibri compensati.

Terapia Farmacologica

    Il trattamento dei Tic, si basa sulla farmacoterapia, sebbene  nella attività clinica siano usati diversi   tipi di farmaci, i più efficaci sono risultati gli antagonisti relativamente selettivi dei recettori D2, Aloperidolo e Pimozide, con risposte favorevoli intorno al 70% , ma anche Metilfenidato e Dexamfetamine, Neurolettici, Benzodiazepine, Tetrabenazina, Tossina botulinica.

 Alimentazione

Una corretta alimentazione può risultare di aiuto nel risolvere il problema dei tic facciali.

 L’utilizzo di integratori di potassio, calcio, magnesioe ferro, preferire la frutta, i cereali e le proteine delle uova, dei formaggi e le carni bianche.

Chi è vegetariano o vegano, sa che  le proteine si possono trovano nei broccoli, nei carciofi, nei cavoli, negli spinaci, nei peperoni, negli asparagi, le nelle patate.

A livello erboristico, infine, si consiglia l’utilizzo della camomilla, della passiflora, dell’erba di San Giovanni, della scutellaria, dei fiori di Bach, della melissa e della valeriana.

Terapia Cognitivo Comportamentale

Un altro approccio per la cura dei Tic, è la  Psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale, che si focalizza sui tic e sulla loro gestione, e sull’intervento familiare, con attenzione al contesto scolastico e sociale.

Chiaramente,  il percorso Psicologico, va adattato alle caratteristiche del paziente in base all’età, alle risorse cognitive, familiari, scolastiche e sociali.

Se i soggetti in cura, sono bambini, viene definito con i genitori, un percorso di psico-educazione e con gli insegnanti può essere portato avanti un intervento psico-educativo sulla sindrome, rivolto ai docenti e alla classe coinvolta, volto a favorire l’integrazione sociale del bambino e l’uso di strategie educative appropriate.

Trattamento Craniosacrale/Pranoterapia

Nel trattare i casi di tic semplici, che si declinano con vibrazioni e ammiccamenti del viso, ho potuto verificare che,  grazie alla sinergia del trattamento di Pranoterapia e Tecnica Craniosacrale, vi sia stata una pressoché totale scomparsa di tale disturbo.

Devo dire che da Naturopata,  è stato molto gradevole, vedere la sorpresa nel volto delle persone che si sono affidate ai miei trattamenti, nel poter verificare la scomparsa di tale disagio.

In seguito ad un ciclo di trattamenti questa tipologia di Tic è scomparsa, ovviamente, è chiaro che essendo generata da stress, si potrà ripresentare, ma a mio avviso, è molto importante, sapere che un rimedio esiste, e peraltro è un rimedio assolutamente indolore e naturale.

Liquor e Craniosacrale

Affrontando lo studio della tecnica cranio sacrale, ideata dal medico americano, W.G.Sutherland e successivamente ampliata negli anni 70’, da  Upledger, ci imbattiamo nel Liquor.

Ma cos’è questo Liquor?

Il liquor è un fluido limpido ed incolore che permea il sistema nervoso centrale, proteggendo cervello e midollo spinale da eventuali traumi, questo liquido è responsabile del nutrimento di tutto il Sistema Nervoso Centrale. 

Nella letteratura medica, il liquor è riconosciuto anche con altri sinonimi:

  • liquido rachido-spinale,
  • fluido cerebrospinale,
  • liquido cefalorachidiano
  • CSF (acronimo di cerebrospinal fluid).

Quantitativamente, il liquor è presente 100-150 ml, è inodore, sterile (ph 7.3 leggermente basico), è composto essenzialmente da acqua, in cui si trovano disciolte sostanze organiche (glicogeno) ed inorganiche (Sali), e da alcuni linfociti ed enzimi.

Dove viene prodotto e soprattutto a cosa serve?

Il liquor viene prodotto all’interno dei ventricoli cerebrali, precisamente a livello dei plessi corioidei (formati da cellule specializzate).

Circolando lungo i ventricoli encefalici, il liquor giunge nello spazio sub aracnoideo, l’area compresa tra la pia madre e l’aracnoide di encefalo e midollo spinale.

Il liquido cerebrospinale,  fluisce verso i piedi,  e viene assorbito dai villi aracnoidei,  e successivamente si riversa nei seni venosi.

Come avviene il movimento del  Liquor?

E’ influenzato da:

v  Respirazione

v  Aumento della pressione venosa da movimenti toracici e addominali

v  Effetto meccanico legato alla pulsazione dei plessi corioidei

v  Cambiamenti di posizione ed altri movimenti del capo e del corpo

v  Pressione di filtrazione e secrezione

v  Espansione sistolica degli emisferi cerebrali

v  Processo di assorbimento di componenti liquorali, come ioni e proteine, con il conseguente movimento di molecole di acqua

Una delle sue funzioni maggiori è data dal proteggere il sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale) da urti che potrebbero verificarsi  (cadute, urti, etcc.) contro le strutture ossee che li contengono:  esso infatti è presente nelle meningi (membrane che avvolgono l’encefalo), nei ventricoli degli emisferi cerebrali ed esternamente al midollo spinale.

 Inoltre, il Liquor,  permette di controllare le modificazioni dell’ambiente interno, ad esempio le modificazioni di CO2 presenti nel liquor, fanno scattare risposte automatiche dei centri respiratori del tronco cerebrale, che a loro volta regolano il rifornimento di O2 e il pH del corpo.

Ha un ruolo di regolatore  della pressione intra-craniale,  previene le ischemie cerebrali, il liquor, infatti, adegua il proprio volume alle variazioni di flusso ematico e massa cerebrale, mantiene costante sia la pressione che il volume endocranico.

Peraltro, alterazioni relative ai caratteri chimico-fisici, al volume e alla pressione del liquor, indicano processi patologici di natura infiammatoria, emorragica o neoplastica a carico dell’encefalo.

Le ossa craniali, composte da 23 elementi, si muovono ritmicamente, allargando e restringendo gli interstizi che le separano con dei micromovimenti che variano da 0.5 a 1 mm.

Il movimento cranio sacrale di ciascun osso è strutturato intorno ad una linea immaginaria, detta asse di rotazione.

Questi movimenti ritmici, di circa 10 cicli al minuto, provocano una fluttuazione di pressione all’interno del sacco membranoso delle meningi e regolano il flusso del liquido cerebrospinale.

 Questo liquido avvolge, proteggendoli, cervello e midollo spinale.

Grazie a questi movimenti, esso transita dal cervello alla colonna vertebrale, da dove defluisce infiltrandosi nei tessuti corporei per costituire la base della linfa.

Le ossa del cranio e del sacro si muovono in sintonia, grazie a una spinta che proviene dal cervello

Oltre a fluttuare, questo liquido subisce una variazione di pressione, determinando un movimento ritmico, originato dal ciclo di produzione e riassorbimento.

Ciò che si crea è una sorta di onda ritmica che, dal cervello, si trasmette a tutto il corpo, in maniera molto lieve, fino all’osso sacro e mediante la fascia connettivale.

L’operatore cranio sacrale, sa che la frase magica è “mettersi in ascolto del ritmo cranio sacrale” questo per poter comprendere  la decodifica dello stato di salute.

La Tecnica Cranio-Sacrale e lo Still-Point

La scoperta del sistema cranio-sacrale, e del relativo movimento presente in esso, è da attribuire ad un osteopata, il Dott. William Sutherland nel 1930.

Il massaggio cranio-sacrale è una tecnica di massaggio olistico che prevede un tocco molto leggero dell’operatore sulle ossa craniche e sulla colonna vertebrale, alla ricerca di un “contatto” con il ritmo cranio-sacrale che andrà assecondato e stimolato. 

Questa tecnica viene applicata avvalendosi di una palpazione delicata e non invasiva dell’operatore, pertanto,  l’operatore eserciterà  pressioni pari a massimo cinque grammi .

Il sistema cranio-sacrale è costituito dalla struttura ossea (ossa craniche, colonna vertebrale e osso sacro), dalle membrane meningee (cioè interne al cranio) e  dal “liquor”, ovvero il fluido cerebro-spinale che scorre all’interno della dura madre che viene prodotto ogni sei secondi.

Il movimento o anche “respirazione” cranio-sacrale” è alla base di un meccanismo di circolazione, lungo la colonna  vertebrale e quindi dal cranio all’osso sacro dal fluido cerebro-spinale detto “liquor” e dalle strutture che regolano la produzione, il riassorbimento e il contenimento del liquido spinale.

Il sistema è inoltre collegato, per mezzo delle varie strutture dell’organismo, al sistema nervoso, circolatorio e linfatico, all’apparato muscolo-scheletrico, al sistema endocrino e al sistema respiratorio

Questa tecnica Corregge le tensioni anomale del Sistema Cranio-Sacrale, stimola il meccanismo auto-correttivo, contribuendo a formare un quadro generale armonioso.

Intervenire sul movimento cranio-sacrale, ovvero sulla fluttuazione ritmica del fluido cerebro-spinale, vuol dire innestare un processo che coinvolge l’intero organismo, favorendo il benessere e riportare l’omeostasi.

Questa tecnica è in grado di apportare benefici a tutti i livelli: da semplice trattamento anti-stress, esso può essere in grado di riequilibrare la postura, i muscoli, l’apparato gastroenterico e di migliorare la respirazione.

E’ inoltre di grande efficacia nella cura della sciatalgia, dei mal di schiena, dei traumi da parto, colpi di frusta, emicranie, scoliosi, vertigini e problemi dell’articolazione mandibolare (bruxismo), difficoltà di coordinazione motoria, depressione, fatica cronica, insonnia, ansia, stress, sinusite.

Cos’è lo Still-Point?

Lo Still-Point” o punto di quiete, viene eseguito nella tecnica cranio-sacrale,   è un momento durante il quale,  il ritmo cranio sacrale si arresta per alcuni secondi.

La persona che si sottopone ad un trattamento di tecnica cranio-sacrale,  viene a trovarsi in uno stato di rilassamento profondo, pari alla fase alfa del sonno in cui si scivola dallo stato di veglia a quello di sonno.

Lo Still-Point migliora l’efficienza del sistema immunitario, rilassa il sistema mio-fasciale e riduce lo stress creando un senso di profondo benessere.

Durante il trattamento, con lo scioglimento delle fasce muscolari, possono riaffiorare alla memoria dei  ricordi, delle emozioni o dei traumi, dei blocchi psicosomatici, ecc.

Questo “still-point” o punto di pausa, dà al terapeuta,  l’indicazione che la persona  sta elaborando qualcosa di importante che è appena arrivato alla mente conscia dall’inconscio.

E’ in questa fase,  che inizia il processo che viene definito “dialogare” che porterà ad un “completo scioglimento  del blocco psicosomatico del corpo”.

Sembra che le emozioni ed i ricordi siano trattenute nelle fasce del corpo e che con il tocco del terapeuta e la posizione che il cliente vuole assumere, i ricordi affiorano alla mente conscia.

Nel lasciare andare le emozioni, potremo avere delle abreazioni, delle crisi di pianto liberatorio e un movimento del corpo, in questa maniera, il ricordo del  trauma viene rilasciato lentamente dando luogo ad  un rilassamento totale.

Per la sua natura non invasiva, il massaggio cranio-sacrale può essere praticato anche sui neonati, sulle persone anziane e sulle donne in gravidanza.