Naturopata
dr. Guido Parente
In questo periodo di tragedia del Coronavirus, mi contattano tante persone, mi scrivono e l’emozione più forte è la paura, l’ansia e quella che segue è la rabbia.
Una rabbia feroce, violenta verso questo virus mortale, impalpabile e altresì su come questa emergenza è stata gestita.
Ebbene, come dare loro torto?
I miei studi, la mia esperienza di terapeuta, mi ha portato ad andare oltre tutto questo.
Questo articolo prende spunto dal libro “Spegni il fuoco della rabbia” del grande Maestro Thich Nhat Hanh, monaco vietnamita che nel 1967, fu proposto da Martin Luther King per il Nobel della pace, conosciuto ai più per le sue “meditazioni passeggiate”.
Ci sono alcuni passaggi sul suo libro che desidero riproporvi:
“Per me essere felici significa soffrire di meno.
La felicità sarebbe impossibile se non fossimo capaci di trasformare il dolore dentro di noi.
Secondo gli insegnamenti del Buddha, la condizione essenziale per la felicità è la libertà, non tanto la libertà politica quanto la libertà dalle formazioni mentali della rabbia, della disperazione, della gelosia e dell’illusione.
Il Buddha le definisce veleni.
Si sia cristiani, mussulmani, buddisti, induisti o ebrei, se si vuole essere liberi dalla rabbia si deve praticare.”
Se una persona si esprime con rabbia è perché sta soffrendo profondamente: la sofferenza la riempie di sofferenza, per questo motivo, questa persona diventa molto sgradevole e fai di tutto per evitarla.
Per comprendere e trasformare la rabbia, dobbiamo imparare la pratica dell’ascolto compassionevole (visto come empatia, di condivisione della sofferenza).
Saper ascoltare e trasformare questa rabbia in qualcos’altro, un’emozione importante, forte.
Nel nostro modo di interagire con queste persone, dobbiamo semplicemente ascoltare, senza giudizio, né biasimo.
Cercare di essere presenti, vicini e compassionevoli.
Nell’ascolto, devi esserci sia fisicamente, che mentalmente, se sai praticare il respiro consapevole e puoi portare la persona al sollievo dell’anima.
Possiamo essere un caro amico, oppure un terapeuta che sa ascoltare, che sa comprendere le tue leve emozionali, che può trasformarle e far sentire queste persone meno sole, magari farle diventare a loro volta terapeuti per altri nelle stesse condizioni.
In altri termini, dobbiamo “disinnescare la bomba” dei sentimenti, con il respiro, ispirare pace ed espirare rabbia, violenza, astio… riportare pace ed armonia nel nostro spirito e nella nostra anima.
Da Naturopata Psicosomatico, so bene il significato dell’unione di corpo-spirito-anima, Thich Nhat Hanh definisce questa unione con il termine Namarupa.
E’ ben difficile comprendere dove inizi il corpo e termini lo spirito, ma sappiamo che una malattia dello spirito può invalidare il corpo o una parte di esso, Reich ad esempio, parlò di Corazze Caratteriali, quando viviamo una realtà di odio, di insicurezza, di realtà alterata abbiamo serie difficoltà di interagire con il mondo esterno, e tutto questo si riverbera sul nostro corpo.
Il corpo si protegge alterando la sua struttura ingobbendosi, come può essere la postura di un pugile, ma questo “chiude il corpo” e crea una cintura che limita il respiro.
Nello spegnere il fuoco della rabbia, riprendi in mano la tua vita, la tua essenza, prepari il tuo essere a vivere meglio il presente e sicuramente il tuo futuro.
Quante volte abbiamo letto la frase:
“ti ho perdonato perché ho iniziato a volermi bene”
Dobbiamo riportare consapevolezza e amore verso di noi, fare pace con noi stessi e con la nostra essenza, perdonare errori compiuti nel passato, tagliare “rami secchi” impersonati da false amicizie, purificare il nostro spazio vitale e tornare alla vita.
nell’abbraccio a quel bimbo o bimba, racchiuso dentro di noi, riusciremo a guarire quelle incomprensioni, quelle paure che ci fanno tanto soffrire.
E’ chiaro che occorre tempo, ognuno ha i suoi tempi, e alle volte serve la parola giusta o il giusto terapeuta che sappia parlarti con il cuore.
Avremo delle abreazioni, delle lacrime, e una ritrovata serenità, una pace del cuore.
Tutti, riusciremo ad uscire dalla “rabbia dell’ingiustizia” e volgere il nostro sguardo verso l’infinito, ove ci aspetta la pace e perché no? Il sorriso di qualcuno.
Guido Parente Naturopata
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