Naturopata Dr. Guido Parente
Il profumo ha la capacità magica di portarci indietro nel tempo o anche farci ricordare luoghi specifici.
Un odore, un profumo, riesce a riportare alla memoria dettagli visivi ed emozioni connesse a quel profumo.
L’odore di torta, che cucinava mia madre; il profumo di una donna, quella di cui mi sono innamorato, l’odore del pino, quello che si sentivo nella mia casa in montagna dove andavo in vacanza da ragazzo.
Profumo e ricordo, profumo ed emozione, sono vivi come se fossero lì, realmente presenti.
Un viaggio nel tempo, nei ricordi di “secoli fa…” e tutto questo, grazie all’olfatto che ri-apre sentieri nuovamente percorribili.
Un odore specifico che ri-materializza persone e cose, capace di rievocare a seconda dei casi la nostra gioia, la nostra tristezza, la nostra malinconia.
Gli odori sanno attivare la memoria episodica, ovvero quella forma di memoria a lungo termine che si fa custode dei nostri ricordi autobiografici.
Il termine olfatto deriva dal verbo latino “olefacere” ovvero avere odore.
Si tratta di uno dei sensi più importanti dell’uomo.
Tra i cinque sensi l’olfatto è il più arcaico e quello che ci riconduce più degli altri alla nostra affinità con il mondo animale; la reazione immediata di piacere o disgusto nei confronti di un odore, senza alcuna mediazione di pensiero e linguaggio, ci fa riconoscere cosa potrebbe essere un bene o un male per noi, e questo riguarda, ovviamente, la sfera della sopravvivenza.
Nel mondo animale, l’olfatto è un senso di vitale importanza, qualsiasi animale, anche se vede bene, preferisce ricorrere alle informazioni olfattive.
Forse proprio questa stretta relazione di affinità con il mondo animale, e quindi con l’istintualità, ha fatto sì che l’olfatto sia diventato nel tempo un senso “sottovalutato”, o addirittura oggetto di un certo oscurantismo, anche per la sua connessione con la sfera della sessualità.
Nel linguaggio comune il naso è collegato all’intuito; “avere buon fiuto” ci fa intendere una capacità di intuire istintivamente l’essenza di cose non materiali, che non si vedono come gli odori, compiendo le giuste scelte.
Nelle antiche civiltà e nelle società tribali, l’uso di resine, piante e legni aromatici è sempre stato collegato a momenti particolari ed importanti della vita dell’individuo e della comunità.
Durante le cerimonie religiose, sostanze aromatiche dal profumo gradevole sono sempre state impiegate ovunque, come parte integrante e fondamentale del rito, ritenendo che, proprio attraverso il fumo aromatico, fosse possibile la comunicazione con il divino.
La parola profumo deriva infatti dal latino “per fumus” che significava in origine “attraverso il fumo”.
Anche i cosiddetti riti di passaggio, per celebrare eventi importanti, come ad esempio le nascite, le morti o le iniziazioni, erano sempre accompagnati dall’uso di determinati odori, proprio per imprimere nella memoria ricordi indelebili di un momento carico di emotività.
In moltissime culture gli odori di piante fortemente aromatiche venivano e vengono tuttora impiegati in rituali di guarigione, come quelli praticati dagli sciamani, che utilizzano le fragranze come mezzo di purificazione, alterazione dello stato di coscienza, comunicazione con gli spiriti e trasformazione.
Il legame tra il senso dell’olfatto e il cambiamento dello stato mentale può considerarsi universalmente riconosciuto in quanto viene espresso in tutte le civiltà del mondo.
Esso è legato alla nostra parte più ancestrale: i ricordi, le emozioni e le sensazioni possono spesso essere racchiusi in un odore, spesso si dice che nell’essenza di ognuno sia racchiusa la sua identità.
Ciascun individuo, scegliendo una fragranza particolare che sprigionerà un odore specifico a contatto con la propria pelle, firma il primo biglietto da visita. Perché quel profumo sulla mia pelle avrà un odore particolare…
Quella olfattiva è la memoria più potente dell’uomo.
Il ricordo di un amica o di una persona amata può riemergere nitidamente dentro di noi solo attraverso il suo profumo.
Anche nell’arte della seduzione l’olfatto gioca un ruolo fondamentale.
È un elemento invisibile di forte richiamo sessuale che innesca silenziosi meccanismi erotici e accende la sensualità.
Il profumo di un uomo o di una donna può essere il più potente afrodisiaco al mondo o, a seconda di chi lo percepisce, può essere fattore di repulsione immediata.
La psicologia del profumo potrebbe essere definita una vera e propria scienza: ogni odore produce una reazione specifica sul sistema nervoso e sulla psiche umana attivando il sistema endocrino in maniera prevedibile e costante.
L’olfatto è quindi la nostra arma più valida per orientarci nella vita quotidiana e per tornare con la mente al passato, in un attimo di nostalgia.
Gli oli essenziali sono miscele complesse di composti aromatici di natura volatile, racchiuse sotto forma di minuscole gocce, concentrate in varie parti della pianta a seconda della specie.
Gli oli svolgono molteplici funzioni per la pianta che li sintetizza, assolvendo ad esempio ad un ruolo di richiamo per gli insetti impollinatori o di difesa nei confronti dei microrganismi nocivi.
L’azione degli oli essenziali e dei profumi sulla sfera emotiva ed il loro utilizzo sono noti sin dall’antichità, ma in tempi molto recenti, agli inizi del Novecento, queste conoscenze sono state rivalutate con un approccio di tipo scientifico ed è nata la cosiddetta “Aromaterapia”, termine coniato dal chimico francese René Gattefossé, relativamente all’applicazione degli oli essenziali in dermatologia e cosmesi.
Quando inspiriamo, le molecole odorose vengono a contatto con la membrana olfattiva, un’area di pochi centimetri quadrati, posta sulla parte superiore della cavità nasale.
Su questa superficie si trovano milioni di cellule olfattive, cellule nervose che trasformano i segnali chimici delle sostanze odorose, in segnali elettici, che trasmettono istantaneamente l’informazione al sistema limbico e all’ipotalamo, le zone del cervello che, controllano l’emotività e la memoria; ed è per questo motivo, che le sensazioni olfattive sono cariche di significato emotivo.
L’ipotalamo inoltre, tramite la ghiandola ipofisi, controlla l’intero sistema ormonale dell’organismo, fattore di non trascurabile importanza per le sue implicazioni.
La nostra memoria, poi, conserva il ricordo di un odore o un profumo per tutta la vita.
Attraverso l’impiego corretto degli oli essenziali, supportati da una lunga tradizione di utilizzo ed efficacia, possiamo perciò imparare ad influire positivamente sul nostro stato di benessere, scegliendo le essenze più adatte per creare, un’atmosfera che favorisca il rilassamento o che aiuti la concentrazione nello studio e nell’ambiente di lavoro, oppure che renda la nostra casa più accogliente, infondendo un senso di serenità.
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